Il 5G diffonde il CORONAVIRUS? Facciamo chiarezza.
Ormai è affermato che si tratta di FAKE NEWS che sono state divulgate dall'Inghilterra, dove sono state bruciate 3 antenne di nuova generazione, fino ad arrivare a noi.
Già da tempo girano queste notizie che non fanno altro che incrementare la paura, la tensione e le preoccupazioni da parte dei cittadini, quindi a sua volta si incrementano anche gli atti vandalici.
Il Department for Digital, Culture, Media and Sport di Londra è prontamente intervenuto, con la speranza di tranquillizzare la popolazione confutando quanto emerso sui social:
"Siamo a conoscenza di informazioni inesatte condivise online sul 5G. Non c'è assolutamente nessuna prova credibile di un collegamento tra il 5G e il coronavirus."
Inoltre, Stephen Powis, direttore del National Health Service del Regno Unito, ha dichiarato:
"Sono assolutamente indignato e disgustato dal fatto che le persone possano agire contro le infrastrutture di cui abbiamo bisogno per affrontare questa emergenza"
Infatti la diffusione di queste notizie non sta solamente sconvolgendo la popolazione mondiale e sta portando alla distruzione delle antenne ma sta anche mettendo in pericolo gli operai che, nonostante la situazione che stiamo affrontando, stanno continuando a lavorare per portarsi avanti con lo sviluppo delle infrastrutture essendo anche sottoposti al rischio di minacce ed essere invitati ad abbandonare i lavori per la salvaguardia della popolazione, come già accaduto.
Riassumendo, quindi, il 5G contribuisce nella diffusione del virus e indebolisce il sistema immunitario?
FALSO: La risposta del mondo scientifico è chiara: non esiste nessuna prova di questo, e le reti 5G rispettano i limiti in vigore.
I virus possono comunicare tra loro tramite onde radio?
FALSO: La notizia nasce da un paper del 2011 in cui si ipotizzava la possibilità (mai comprovata) che i batteri possano produrre segnali elettromagnetici per comunicare tra loro. Non solo questa teoria non è mai stata confermata, ma si parla tra l'altro di batteri, NON di virus.
E per aggiungere un altro importante tassello al quadro complessivo, non sono mai state trovate correlazioni dirette tra la diffusione del coronavirus e le onde radio con cui si trasmette il segnale 5G (che, ricordiamo, producono radiazioni non ionizzanti, v. immagine sotto). In Iran, ad esempio, il 5G non c'è, eppure è tra i Paesi più colpiti dalla pandemia.
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